Since the 1990s, Walsh has traced a particular trajectory in painting, working from a pared-down repertoire of elemental forms: lines, grids, squares, and rectangles. His paintings and works on paper explore `process generated images`, a method of creating images shaped by the process of their own making. Walsh proposes a dialogue between the systematic and the open-ended, which results in complex surfaces that activate the visual field – the paintings become both participatory and meditative. In the past 15 years, a large part of the artist`s activity has also revolved around artist books and numerous installation projects; which alternatively inform and are informed by his painting. With his hand made books, Walsh often uses a sequential format in which to break apart and re-assemble his own pictorial practice. In his varied and experimental installations, he investigates various physical and psychological parameters of the perceptual act. Born in Philadelphia, Walsh lives and works in New York City.

Grandstand

Best known for his process-oriented painting, Walsh also has a long history of curatorial efforts and site-specific installations. In his recent projects, Waywords of Seeing, Le Plateau, Paris, Cycle, Speerstra Foundation, Switzerland, Time Trials, Galerie Martita Slewe, Amsterdam, Synagoge de Delme, France and Dan Walsh and Olivier Mosset at CCNOA, Bruxelles, Walsh has investigated the psychological parameters of the perceptual act. At DAC, Walsh will continue his interest in occupying the field of the spectator. With Grandstand, he proposes an impromptu theater setting, or meeting place, for a lecture or event of import. He will create a large model for seating an audience, but at the same time, questioning its use. Grandstand offers interaction and participation with a platonic structure, in which the scale and detail will contradict its location and purpose – it will be a drama that is as timeless as it is temporal.

L’evoluzione dei lavori di Dan Walsh dagli anni 90 ad oggi ha seguito una precisa traiettoria, i suoi quadri sono composti di semplici elementi geometrici, grate, quadrati, rettangoli e linee. I dipinti e i disegni su carta sono frutto di un processo che si evolve su se stesso. Ogni nuovo strato di colore che Walsh applica alla tela inspira lo strato successivo. Walsh propone un dialogo tra sistematica e improvvisazione, i suo quadri offrono delle superfici complesse che attivano il campo visivo, invitano ad essere osservati attivamente allo stesso tempo in modo meditativo.

Negli ultimi 15 anni, l’artista ha dedicato molto del suo tempo alla creazione di libri (libri d’artista, intesi come opere) e numerose istallazioni, ognuno di questi progetti si intreccia con la pittura. Walsh utilizza la pratica di fare libri a mano come modo di analizzare e reinterpretare la sua pittura. Nelle sue varie installazione esplora i diversi parametri fisici e psicologici dello “spettatore”o “dell’atto di percepire ”

Nato a Philadelphia, Walsh vive e lavora a New York. I suo lavori sono in numerose collezioni , musei e fondazioni in tutto il mondo, tra cui; Fonds National d’Art Contemporain, Parigi, Museum of Modern Art, New York, Whitney Museum, New York, Art Institute of Chicago, and the Victoria and Albert Museum, Londra. Ha esposto a P.S.1 Contemporary Art Center in Long Island City, The New Museum, New York, Al Centro Nazionale per l’arte contemporanea di Nizza,Fondazione Speerstra, Losanna, museo della Rhode Island School of Design, Providence e al Kunstverein Medientum, Graz. Le stampe e i libri ad edizione limitata sono stati soggetto di un mostra personale presso, Cabinet des Estampes a Ginevra, Svizzera. Nel 2003 i suoi quadri sono stati inclusi nella Biennale di Ljubljana, Slovenia, la Biennale di arte contemporanea di Lyon, Francia e recentemente, 2014 nella Biennale del Whitney Museum di New York.

‘Grandstand’

Rinomato principalmente per le sue opere pittoriche, Walsh ha curato numerose mostre internazionali e installazioni “site specific”. Nei suoi progetti più recenti, “Waywords of Seeing” presso la galleria Le Plateau, Parigi, Fondazione Speerstra, Svizzera, “Time Trials,” Slewe Gallery, Amsterdam, Synagogue De Delme in Francia e “Dan Walsh and Olivier Mosset,” presso CCNOA a Bruxels, Walsh ha condotto un’investigazione sui parametri psicologici dello “spettatore.” At DAC continua a esplorare questo stesso tema. “Grandstand” consiste di un’installazione estemporanea di un teatro, luogo di incontro per una conferenza o evento. Walsh si propone di costruire il modello in grande scala di una platea e metterne in discussione l’uso. “Grandstand” si propone di offrire un’ interazione, partecipazione con una struttura platonica, della quale le proporzioni e i dettaglio sono in contraddizione con il suo utilizzo e ubicazione ­— La messa in scena di un dramma platonico e senza tempo.